Non sono più abituata. Davvero, non è che lo dico per vantarmi. Non sono più abituata a gestire certi tipi di emozioni, soprattutto di una certa intensità. Ma in questi giorni sembro essere dentro a un tornado di sensazioni che sto facendo davvero fatica a contenere.

Come gestire la rabbia

La prima è la rabbia. Un’emozione che conosco bene perché ci ho convissuto per tanti anni prima di capire da dove veniva. Era legata al rapporto con mia madre e più in generale con la femminilità.

Avevo una grande confusione in testa che si manifestava così: con scoppi d’ira rivolti più o meno a chiunque mi passasse a tiro. Era semplicemente la mia modalità di vivere e affrontare le cose: sul lavoro, con clienti, colleghi, amici, partner, famiglia. Credevo che più la mia rabbia sarebbe stata forte e più avrei ottenuto da un mondo che sentivo ‘ingiusto’. E invece era perfettamente ‘giusto’ il mondo: mi stava semplicemente rimandando ciò che io proiettavo da dentro.

Le litigate e i conflitti erano all’ordine del giorno perché mi trovavo ad aver a che fare con un sacco di gente arrabbiata come me. Ho iniziato a fare yoga proprio per questo motivo: ero stremata! Pian piano (grazie anche alla mindfulness e soprattutto alla sistemica familiare) il cumulo di rabbia su cui vivevo si è estinta. E attorno a me si sono estinte le persone arrabbiate con la vita.

Certo ho ancora i miei momenti di irritazione, ma quello che non so più gestire è la rabbia degli altri (perché da tantissimi anni non mi trovo a maneggiarla) e la mia stessa rabbia se protratta per più di qualche ora. Prima di questa settimana il mio ultimo litigio ‘serio’ con qualcuno era avvenuto nel 2018! Ma per qualche motivo la vita mi ha riportato a galla questa emozione e mi ha trovata impreparata.

Ci ho messo qualche giorno a riconnettermi a me e a lasciar andare tutto ciò che non mi riguardava del conflitto in merito. La rabbia delle persone con cui ti relazioni, se non stai attenta diventa come una miccia che a lungo andare, se non prendi le distanze educatamente e velocemente, accende anche la tua. In questo caso sono stata io in ritardo e mi sono lasciata accendere.

Cosa farmene poi di quel fuoco che non ero più abituata a gestire? Ci ho messo un po’, il corpo ne ha risentito subito, ma pian piano le ho tolto ossigeno: il carburante del fuoco della rabbia erano solo i miei pensieri. Con calma e gentilezza mi sono data tempo di modificarli, finché questa emozione non si è dissipata.

La rabbia arriva generalmente quando sei in ritardo su qualche cosa che dovevi fare un po’ prima. Una decisione, uno spostamento, l’esprimere un bisogno o un desiderio. Quando la rabbia esplode chiediti per prima cosa: su cosa sono in ritardo? Se hai anche solo il sospetto di aver individuato la causa fai un respiro più profondo e prendila come una lezione per il presente.

“Guarda un filo d’erba al vento e sentiti come lui. Ti passerà anche la rabbia”. Tiziano Terzani

Come gestire l’ansia

La seconda emozione con cui mi sono scontrata in questi giorni è l’ansia.

Sto lavorando a un progetto lavorativo molto stimolante ma pieno zeppo di variabili e cose nuove e sconosciute che devo affrontare ogni giorno se voglio procedere.

Le novità mi spaventano, da sempre. E quando sono quotidiane mi richiedono tantissima energia e impegno per poterle gestire. E così i pensieri si affollano e inizio a dirmi cose tipo: ‘non ce la farò mai’, ‘è troppo difficile’, ‘è impossibile’…eccetera.

Quindi stamattina mi sono trovata davanti allo schermo del computer, scrollando Facebook senza nemmeno vedere quello che mi passava davanti agli occhi, con un gomitolo di ansia che stava crescendo minuto dopo minuto. Non potevo e non riuscivo a fare niente ero completamente paralizzata.

Finché non ho realizzato: ma che è sta roba? Non sono abituata nemmeno a questo genere di sensazioni. Il mio lavoro negli ultimi anni è sempre stato super prevedibile, nessuna novità mi attendeva la mattina, solo una pacifica routine di cose piacevoli da svolgere che non richiedevano alcuna attività particolare di concentrazione o sforzo di comprensione.

Ora è cambiato, perché io ho deciso di fare delle cose nuove e mi sembra di essere tornata agli albori del mio lavoro, emozioni di inadeguatezza e paura incluse.

Appena ho realizzato che il mio cervello era in crash mi sono vestita e sono uscita a camminare: aria, sole, natura, movimento. Non sembrava funzionare come al solito, la testa era ancora piena e mi sono dovuta un po’ forzare per portare l’attenzione al respiro e al corpo, ma piano piano qualcosa si è sciolto e ho ricominciato a respirare.

L’ansia si attiva quando hai troppi pensieri rivolti al futuro e quando ti parli usando delle frasi assolute (con parole tipo ‘mai’, ‘troppo’, ‘devo’, ‘sempre’, impossibile’, ecc). Porta più attenzione a come ti parli e usa parole e frasi più morbide e meno imperative. E poi respira :)

“Se continui a guardare la pentola, l’acqua non bolle mai.” Stephen King

Se sperimenti spesso questo tipo di emozioni e vuoi liberarti da rabbia e ansia fissa un colloquio online e parliamone assieme!

PS: non sono un medico, né uno psicoterapeuta, mi occupo di emozioni attraverso gli strumenti del counseling e del coaching aiutandoti a riconoscere da dove arrivano e a portare consapevolezza sui processi che le sostengono, per poi imparare a vivere da un altro spazio.

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